Putin: la Russia ha dovuto attaccare i siti energetici ucraini in risposta agli attacchi di Kiev

Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato giovedì che la Russia è stata costretta a lanciare attacchi che hanno causato gravi danni ai siti energetici ucraini in risposta agli attacchi di Kiev contro obiettivi russi. Il leader del Cremlino, citato dalle agenzie di stampa russe, ha parlato con il suo alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, dopo che gli attacchi notturni hanno distrutto una grande centrale elettrica vicino a Kiev e hanno colpito impianti energetici in diverse regioni dell’Ucraina. Il presidente ha affermato che gli attacchi fanno parte del processo di “smilitarizzazione” dell’Ucraina – uno degli obiettivi che ha citato quando ha inviato truppe russe in Ucraina nel febbraio 2022. “Purtroppo, recentemente abbiamo osservato una serie di attacchi sui nostri siti energetici e erano obbligati a rispondere", ha detto Putin. "Gli attacchi nel settore energetico sono legati in parte alla soluzione di uno dei compiti che ci siamo prefissati, ovvero la smilitarizzazione. Crediamo soprattutto che in questo modo influenzeremo il complesso militare-industriale dell’Ucraina e in modo molto diretto". La Russia, ha detto, si è astenuta dal compiere tali attacchi in inverno "per considerazioni umanitarie". "Quello che voglio dire è che non vogliamo lasciare le istituzioni sociali senza potere, gli ospedali e simili," ha detto. Ma ha detto che gli attacchi ucraini – soprattutto contro le raffinerie di petrolio in molte diverse regioni russe nelle ultime settimane – hanno spinto Mosca a rispondere. Nei suoi commenti a Lukashenko, Putin ha nuovamente respinto qualsiasi suggerimento da parte degli alleati occidentali dell’Ucraina secondo cui la Russia aveva intenzione di attaccare qualsiasi paese europeo oltre l’Ucraina.